Longanesi, 1989. — 179 p. — (Biblioteca di archeologia).
La documentazione storiografica antica sui Brettii è tutta opera dei loro antagonisti, così che un'analisi di questo popolo dovrà essere costruita partendo dal presupposto che l'informazione antica è viziata di partigianeria. Dal canto suo, la documentazione archeologica si riferisce a indagini sui Brettii avviate solamente da pochi anni, quasi come se alcuni archeologi si risvegliassero da un lungo sonno tutto e soltanto percorso da sogni ellenici. In tale stato documentario, una ricerca su questo popolo italico potrebbe proporsi come una raccolta dell'evidenza disponibile, ordinata secondo criteri che tentino di mettere a frutto modelli elaborati per conoscere altri popoli o altre situazioni per i quali manchi documentazione storiografica. Così facendo, tuttavia, si corre il rischio di tralasciare spunti e indizi che gli avversari dei Brettii - Italioti e Romani - ci hanno tramandato. Non esiste, a quanto risulta, una ricerca che si avvalga di un metodo tale da garantire un risultato oggettivo, in specie per quanto riguarda l'antichità, il cui patrimonio reale di consistenze, materiali e culturali, è giunto fino a noi in condizioni di lacunosità e frammentarietà. Ciò vale tanto più quando l'oggetto dell'indagine è costituito dalla storia di un popolo che non ha lasciato una letteratura propria e che, per tutta la sua durata, è stato considerato quasi come il nemico per eccellenza. Se quindi ci si propone di portarne nel cerchio della coscienza più diffusa una visione storica, l'obiettivo di questa ricerca è già dichiarato: raccogliere labili indizi e tracce disperse non può non derivare da una partecipe simpatia, da un'attenzione non distaccata. O, forse, solamente dal desiderio di sperimentare tutti gli strumenti d'indagine che si hanno a disposizione su una materia tanto sfuggente, così da verificarne l'efficacia. Verifica, peraltro, puramente teorica: perché proprio lo stato della documentazione non la permette. Ma si può essere certi che l'eventuale adozione di modelli interpretativi diversi da quelli qui adoperati porterebbe a conclusioni diverse da quelle che si riterrà di proporre al lettore nel corso di queste pagine.