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Querci Angiolo. In fretta le navi correvano i sentieri pescosi: Un’ipotesi di ricostruzione delle rotte di collegamento fra area egea e Mediterraneo Orientale (1700 - 1200 a.C.)

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Querci Angiolo. In fretta le navi correvano i sentieri pescosi: Un’ipotesi di ricostruzione delle rotte di collegamento fra area egea e Mediterraneo Orientale (1700 - 1200 a.C.)
Archaeopress, 2023. — 274 p.
A partire dal MM III fino alla fine del TE/TM, l’intera area egea fu parte integrante di una rete di contatti commerciali che includeva tutte le principali realtà socio-politiche che si affacciavano sulle coste del bacino orientale del Mediterraneo. Se certamente le testimonianze archeologiche attestano inequivocabilmente la realtà di questi contatti, non è altrettanto semplice definire in che modo essi ebbero luogo, vale a dire con quali imbarcazioni e lungo quali rotte essi si concretizzarono. Scopo della presente ricerca è provare a rispondere a questa domanda. Anche se non abbondanti, le evidenze disponibili sembrano autorizzare la ricostruzione di imbarcazioni a dislocamento leggero, certamente adatte alla navigazione di lasco e probabilmente non adeguate a stringere il vento oltre un traverso. I dati disponibili paiono, inoltre, rendere più che probabile una navigazione caratterizzata da una decisa stagionalità. In considerazione delle supposte caratteristiche delle imbarcazioni disponibili, sembra ugualmente probabile che la prevalenza di flussi sinottici dai quadranti settentrionali favorisse ogni navigazione in direzione meridionale, rendendo al contempo assai problematica la risalita. Se, quindi, collegamenti diretti tra l’area egea e le sponde più meridionali del Mediterraneo Orientale non sembrano presentare particolari problemi, le rotte di risalita dovettero essere caratterizzate da un cabotaggio lungo le coste egiziane, levantine e anatoliche sfruttando le brezze termiche che durante la stagione della navigazione generalmente soffiano con intensità non trascurabile.
From MM III until the end of the LH/LM period, the entire Aegean area was an integral part of a network of trade contacts that included all the major socio-political realities that lined the shores of the eastern Mediterranean basin. While the archaeological evidence unequivocally attests to the reality of these contacts, it is not so easy to define how they took place, i.e. with which vessels and along which routes they materialised. The aim of this research is to try to answer this question. Although not abundant, the available evidence seems to authorise the reconstruction of light-displacement vessels, certainly suitable for sailing on a slack course and probably not suited to tacking the wind beyond a traverse. The available data also seem to make it more than likely that navigation was characterised by a decidedly seasonal nature. In view of the supposed characteristics of the boats available, it seems equally likely that the prevalence of synoptic flows from the northern quadrants favoured all sailing in a southerly direction, while at the same time making ascent very problematic. If, therefore, direct connections between the Aegean area and the southernmost shores of the eastern Mediterranean do not seem to present any particular problems, the ascent routes must have been characterised by cabotage along the Egyptian, Levantine and Anatolian coasts, taking advantage of the thermal breezes that generally blow with non-negligible intensity during the navigation season.
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